Sette Miliardi di Parole è il titolo del primo album solista di Sandro Curatolo. È un lavoro composto da nove brani inediti.
“Sette Miliardi di Parole” è un lavoro essenziale e senza fronzoli, composto da nove tracce da ascoltare tutto d’un fiato. Si inserisce a pieno titolo nel filone del genere cantautoriale, già esplorato dall’autore nelle sue precedenti produzioni.
Stilisticamente è basato sulla predominanza dei testi che sono i pilastri attorno al quale si dispiega una curatissima ricerca melodica. Gli arrangiamenti sembrano votati all’indispensabile ed orientati verso un suono spesso spogliato e scarno, per fare risaltare i tratti più essenziali della parola che diviene tutt’uno con la melodia creando una materia narrativa difficilmente scindibile. Il paesaggio sonoro è arricchito da rumori ambientali che sono utilizzati per calare l’ascoltatore nell’atmosfera dei brani e collegarli tra loro.
Un disco poco ammiccante e senza molti compromessi, eseguito completamente in acustico, registrato tra Praga (dove l’autore vive dal 2014) e Roma e quasi interamente eseguito da Sandro Curatolo stesso, ad eccezione del cajon suonato da Leonardo Mascioli (che ha curato anche l’editing ed il missaggio), della viola e violino eseguiti dal maestro Dario Lucarini e della chitarra elettrica suonata dall’ottimo Andrea Curatolo, fratello e compagno artistico di tutta una vita.
L’autore ha scelto la strada dell’autoproduzione ed il disco è interamente finanziato attraverso le prevendite del CD fisico ed un crowdfunding tra il proprio pubblico.
Contrariamente ai lavori del passato, in cui i temi erano caratterizzati quasi esclusivamente da una forte denuncia sociale, in una parte dei brani si respira un’aria decisamente più intima, che a tratti sfiora l’ispirazione mistica.
L’argomento sociale è sempre presente ma è trattato con un taglio più esistenziale che politico. “Sette miliardi di parole” sono tutti i punti di vista possibili sugli avvenimenti attuali, i diversi modi di intendere e integrare la realtà e le varie visioni del mondo che sono la grande ricchezza ma anche la causa degli scontri che agitano il nostro tempo.
Si potrebbe dire che il tempo è il vero nucleo tematico dell’album. Il tempo inteso nelle sue diverse forme. Il tempo del brano che da il titolo all’album, visto come il contenitore comune tra le persone che soffrono le contraddizioni, l’incomunicabilità, la superficialità e la spersonalizzazione, ma anche le infinite possibilità future.
Il tempo di “Mentre corri da me”, inteso come mistero, capace nello spazio di un deja-vue di gettare ponti inattesi tra momenti ed attimi a volte molto lontani tra loro.
È la ciclicità ripetitiva del poeta di “Ogni sguardo è una Vita”, che si svolge e si riavvolge di continuo attorno alle vite dei suoi personaggi reali o immaginati.
È il tempo senza tempo che toglie il fiato nell’abbandono in “Addio” e quello sospeso che si intuisce nel brano “il Fiume scorrerà”, in cui lo sguardo del pellegrino alla ricerca della bellezza si fonde con l’oggetto della propria contemplazione creando una unità. Ed è proprio quell’unità, capace di riunire gli opposti mettendo fine ai conflitti, che è cantata nel brano “il mio Amore ha il tuo Nome” il cui testo – appoggiato ad una melodia semplice e suggestiva, ricorda le atmosfere della tradizione della poesia Sufi.
“Una mattina de maggio” è un brano in dialetto romanesco, dai contenuti fortemente politici, in cui si getta uno sguardo ironico e impietoso sulle contraddizioni del pericoloso ritorno dei populismi di destra che dominano la scena attuale.
“Viva il cioccolato” è un piccolo gioiellino in quartine di settenari che, rifacendosi allo stile della ballata anarchica di Brassens, mette in scena una curiosa storia a lieto fine, in cui un eroe per caso utilizza la propria popolarità per ridicolizzare il potere stesso che lo ha posto sul piedistallo. Essendo ispirato ai fatti di Charlie-Hebdo, sembrerebbe una storia raccontata nel tentativo di comprenderne un’altra, che a lieto fine, purtroppo, non è.
Dal momento in cui è iniziata la produzione del disco molti dei brani che dovevano comporlo sono stati sostituiti da altri composti e arrangiati durante la lavorazione.
L’album verrà presentato in anteprima il 22 Novembre 2024 nel locale romano “L’Asino che Vola”, negli ultimi anni è divenuto un po’ il tempio della canzone d’autore della capitale. La settimana successiva verrà presentato a Torino al “Capodoglio”, rinomato live club ai Murazzi del Po.
Seguiranno presentazioni a Firenze, Napoli e Milano.